The Amsterdam affirmation: people, politics and power.

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aids2018Nei prossimi giorni, partirà ad Amsterdam la Conferenza Internazionale sull’AIDS, e come fu per Durban 2016, è stata predisposta una dichiarazione programmatica e di impegno per la Community globale della lotta all’HIV, che può essere sottoscritta anche da comuni cittadini qui. L’abbiamo tradotta in italiano, in modo che possa essere comprensibile per tutti noi. Vi invitiamo a leggerla e sottoscriverla.

Sostanzialmente, è un appello a non abbassare la guardia, a proseguire con maggiore concretezza sulla strada aperta dalla dichiarazione di Durban, “Access, Equity, Rights:Now!” (Accessibilità, equità e diritti:ora!), in un contesto come quello odierno in cui sta prendendo piede un certo populismo e assistiamo ad una contrazione dei finanziamenti per la lotta all’HIV/AIDS. 

La dichiarazione di Amsterdam: persone, politica e potere.

Molto è cambiato da quando la Community mondiale dell’HIV si è riunita alla precedente Conferenza Internazionale sull’AIDS a Durban nel 2016. I progressi scientifici sono stati significativi, compresa l’accettazione diffusa che l’HIV non si trasmette con una caricale virale non rilevabile, l’aumento della distribuzione della Prep, metodi di somministrazione innovativi delle terapie, e sviluppi promettenti nella ricerca della cura e del vaccino. Ma nonostante ci siano storie di successo, gli sforzi sulla prevenzione continuano a rallentare e le nuove infezioni di HIV sono ancora in aumento tra le popolazioni chiave, le giovani donne e le ragazze. Questi gruppi continuano a sperimentare alti livelli di violenza di sistema e di stigma. Accompagnata da una crescente ondata di populismo, da un impegno politico e di leadership discutibile e da una diminuzione delle risorse finanziarie, la lotta contro l’HIV sta operando in un contesto fragile. Persone, politica e potere sono al centro dell’epidemia di AIDS. In che modo queste intersezioni continueranno ad essere di fondamentale importanza per raggiungere gli obiettivi globali concordati e la copertura sanitaria universale?

Promuovere la sostenibilità

Riformulare l’agenda della salute pubblica

Compartimenti stagni nella fornitura di servizi sulle coinfezioni incluse le IST, la tubercolosi e l’epatite virale e le comorbilità rimangono. Abbatterli aprirebbe opportunità sottoutilizzate per migliorare i risultati sanitari e ampliare gli approcci integrati e centrati sulla persona nel quadro di una copertura sanitaria universale che potrebbe rafforzare i risultati sanitari per altri milioni di persone. Ma per porre fine a queste epidemie, l’accesso a farmaci essenziali di qualità e accessibili, diagnostica e vaccini per tutti sarà fondamentale. Malattie non trasmissibili come il diabete e l’ipertensione richiederanno anche risposte sinergiche.

Aumentare la programmazione basata sull’evidenza

Di fronte a una crescente agenda “anti-scienza”, inclusa l’espansione della regola del bavaglio globale, il ruolo della scienza continua a essere centrale. I programmi devono essere pragmatici, rispondere alle realtà vissute delle persone e affrontare l’epidemia locale basandosi su dati di qualità. I programmi di prevenzione mirati a livello nazionale, regionale e comunitario saranno essenziali. Ma comuni a tutti devono essere la riduzione del danno, l’educazione sessuale completa e i programmi di salute sessuale e riproduttiva che includano PrEP e PEP.

Aumentare l’impegno politico

Rafforzare l’impegno politico e assicurare risorse finanziarie e umane sarà fondamentale per accelerare la ricerca scientifica verso strategie di vaccinazione preventive, ricerca per una cura/Prep a lungo termine e iniettabile, così come per garantire la presenza di solidi sistemi di farmacovigilanza. Inoltre, la volontà politica e l’impegno sono necessari per aumentare le risorse nazionali per la prevenzione e il trattamento dell’HIV e per modificare le politiche proibizioniste sulle droghe garantendo l’accesso alla riduzione del danno.

Fine dell’emarginazione

Attenzione alle popolazioni chiave

Uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, persone che fanno uso di droghe iniettive, persone in carcere e altri ambienti chiusi, prostitute e persone transgender continuano a essere colpiti in modo sproporzionato dall’HIV. Ambienti accoglienti devono essere creati attraverso programmi di istruzione, lavoro e protezione sociale positivi e responsabilizzanti, compresa la promozione del principio GIPA (Greter involvment of People living with HIV) e la rimozione di leggi, politiche e pratiche che criminalizzano e continuano a stigmatizzare, emarginare e discriminare le popolazioni chiave.

Promuovere la giustizia di genere e i diritti di pari opportunità

Le disuguaglianze di genere rendono le giovani donne e le ragazze particolarmente vulnerabili all’HIV. Gli sforzi per raggiungere la giustizia di genere per le donne in tutta la loro diversità devono includere approcci trasformativi di genere che abbiano un impatto a livello sociale, integrando l’HIV, la salute e i diritti sessuali e riproduttivi nei programmi, affrontando la coercizione e la violenza di genere e coinvolgendo uomini e ragazzi in modi innovativi per promuovere l’uguaglianza di genere.

Affrontare le esigenze delle popolazioni target, compresi i migranti e le popolazioni indigene

La mancanza di accesso ai servizi sanitari, la protezione sociale limitata e l’aumento dell’esclusione sociale sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono all’aumentata vulnerabilità all’HIV di migranti, rifugiati, popolazioni indigene e minoranze razziali. Gli ostacoli strutturali ai servizi relativi all’HIV devono essere affrontati, anche attraverso efficaci iniziative di servizi sanitari transfrontalieri, portando cliniche mobili in comunità remote e sfidando le percezioni del “turismo della salute”, in particolare in contesti conservativi.

Rafforzare l’advocacy

Investire in operatori sanitari in prima linea

È necessario aumentare gli investimenti per gli operatori sanitari, comprese le assunzioni e la formazione continua, per garantire che possano fornire assistenza di qualità e centrata sull’utente, in particolare per gli adolescenti e i giovani. In particolare, gli operatori sanitari di prima linea e di comunità dovrebbero essere al centro delle campagne per la copertura universale della salute e per il rafforzamento dei sistemi sanitari in modo da aumentare l’accesso globale all’HIV  e ad altri servizi sanitari per tutti.

Rafforzare le risposte della comunità

Laddove gli attivisti, i difensori e i fornitori di servizi vengono emarginati, è necessario riaffermare il loro ruolo nel controllo e stimolo dei leader politici. Il ruolo della Community nella fornitura di servizi deve essere dotato di risorse adeguate, supportato e sostenuto in tutti i contesti nazionali, in particolare laddove i governi non sono in grado o disposti a fornire servizi o laddove la società civile è emarginata.

Sostenere i difensori dei diritti umani

Sempre più spesso, la comunità dell’HIV, compresi i ricercatori e la prossima generazione di giovani leader e sostenitori, deve trovare un terreno comune e mobilitarsi a sostegno di altre coalizioni che ispirino cambiamenti sociali più ampi, come le campagne che chiedono la fine della violenza sessuale. Stare insieme ad altri movimenti sarà un modo per cambiare e sfidare le norme culturali, le percezioni e le pratiche per superare la pervasiva stigmatizzazione e discriminazione che subiscono le persone che vivono con l’HIV.

Noi, sottoscritti, riaffermiamo il nostro impegno a supportare una programmazione sostenibile e sinergica, promuovendo l’inclusione e amplificando le voci di una vasta gamma di sostenitori, tra cui scienziati, ricercatori e società civile, per garantire che i più vulnerabili ed emarginati non siano lasciati indietro nella lotta all’HIV. Nonostante le imperanti ideologie conservatrici che limitano i finanziamenti e sfide di attuazione, dobbiamo cogliere l’opportunità ad Amsterdam di costruire ponti verso una risposta più dinamica, inclusiva e multisettoriale. L’HIV ci ha insegnato una lezione fondamentale sull’umanità, e non dobbiamo dimenticare questa lezione in questo crocevia critico dell’epidemia di HIV, dove abbiamo l’opportunità di progredire o rischiamo di perdere i progressi che abbiamo ottenuto fino ad oggi.

Non dobbiamo essere imbavagliati. Ora più che mai abbiamo bisogno che le persone, la politica e il potere si uniscano per fornire una risposta più giusta e inclusiva.

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